REPORT Battaglia della Molinella
Faenza, Fiera di San Rocco – Palazzo del Rione Verde
In collaborazione con GMBS Faenza – www.gmbs.org
La rievocazione di uno dei più celebri scontri del Quattrocento italiano prende vita in scala 15mm.
Nella fredda ma vivace mattina faentina, il salone del Palazzo delle Esposizioni di Faenza si è trasformato in un campo di battaglia del XV secolo.
Grazie all’ospitalità degli amici del GMBS di Faenza, abbiamo ricostruito la storica Battaglia della Molinella (o della Riccardina) in un Mega Game Impetus in scala 15mm.
Preparativi e schieramenti
Il tavolo da gioco, 360×180 cm, è stato allestito il giorno precedente.
A guidare i due schieramenti, quasi 1500 punti per fazione, sono stati giocatori esperti, ciascuno nei panni di un condottiero storico.
Fronte Colleonesco
Bartolomeo Colleoni (Comandante in Capo) – Alberto Merendi
Costanzo Sforza – Stefano Bassetti
Ercole d’Este – Giuseppe Rava
Pino Ordelaffi – Eugenio Larosa
Fronte della Coalizione
Federico da Montefeltro (Comandante in Capo) – Tomas Lippi
Alfonso d’Aragona (Napoli) – Cristian Ricci
Donato dal Conte (Milano) – Stefano Gardini
Roberto da San Severino (Firenze) – comando lasciato libero per eventuali subentri
Obiettivo del gioco
Più storia, meno “muro contro muro”
Lo scopo principale non era solo quello di muovere centinaia di basette, ma di ricostruire fedelmente la dinamica storica dello scontro, evitando la classica linea frontale continua. Grazie a regole speciali di scenario, come il movimento delle artiglierie su strada con FP/FL a guida, e l’attivazione tramite Comandanti in Capo unici, la partita ha mantenuto un ottimo ritmo.
Sviluppo della battaglia
Due i fronti principali:
Fronte della Molinella, dove Ercole d’Este tenta di bloccare il ricongiungimento tra i milanesi di Donato dal Conte e il corpo principale della Coalizione.
Fronte della Riccardina, dove Costanzo Sforza difende l’argine del fiume e copre il fianco del Colleoni minacciato dalla cavalleria aragonese.
I primi due turni sono di manovra e disordine strategico. Ma presto le schermaglie si accendono:
Sul fronte Molinella, le cavallerie estensi vanno in crisi contro i milanesi, ben supportati da schermagliatori. Nonostante danni inflitti, l’esercito ferrarese rischia la rotta, salvato solo dall’arrivo di Pino Ordelaffi sul fianco che schiaccia ciò che resta della cavalleria milanese.
Sul fronte Riccardina, il Montefeltro è bloccato dai tiri continui dei tiratori di Costanzo Sforza. L’Aragona, ormai logorato, cede sotto le cariche combinate del Colleoni e dell’Anguillara.
L’arrivo del San Severino, sebbene tatticamente utile, non basta a compensare le perdite: due eserciti della Coalizione sono in rotta, mentre tutti e quattro gli eserciti colleoneschi sono ancora, seppur logorati, in campo.
Conclusione e valutazione finale
Come nella realtà storica, la battaglia si conclude senza uno sfondamento decisivo, ma con entrambe le parti che rivendicano il successo:
Vittoria tattica per i Colleoneschi, ancora in campo e padroni del terreno.
Obiettivo strategico raggiunto dalla Coalizione, che ha logorato Colleoni e interrotto la sua offensiva, fermandone l’azione, proprio come raccontano le cronache del tempo.
Una partita intensa, appassionata, animata da grande spirito storico e ludico. Già si parla del prossimo scenario…