Ha inizio il secondo atto della Campagna di Pavia, giocata secondo il regolamento Impetus. I tamburi di guerra risuonano ancora sul campo martoriato. Il fiume divide i due eserciti come un confine sottile tra l’ordine e il caos.
Esausti e sfibrati, gli uomini del conte De La Mark scrutano con occhi stanchi l’altra riva, dove si addensano le oscure figure dei soldati imperiali di Carlo di Lannoy, rapaci e silenziosi come falchi in cerca di preda. Le artiglierie imperiali vengono piazzate al centro, minacciose. Una manovra d’accerchiamento inizia a stringere le maglie attorno allo schieramento francese.
Ma i francesi non cedono. Con sangue freddo, proteggono i fianchi con artiglierie leggere, tiratori scelti e squadre di stradiotti. Il comandante francese ordina l’avanzata del cuore del suo esercito: i quadrati di picchieri svizzeri, compatti e letali, marciano con passo deciso verso il centro del dispositivo imperiale.
Scontri rapidi tra schermagliatori annunciano l’inizio del massacro. Poi, come un fulmine, i lanzichenecchi svizzeri attraversano il fiume: la battaglia vera ha inizio. Si scagliano con furia contro un quadrato imperiale guidato da Lannoy in persona. Il fragore delle picche si confonde con l’eco delle archibugiate.
Sul fianco sinistro, una manciata di uomini blocca con tenacia la cavalleria imperiale, che tenta di sfondare coperta dal fuoco fitto degli archibugi. Sul fronte opposto, il movimento di aggiramento imperiale si fa lento, impacciato dallo spazio e dalla minaccia continua dei tiratori francesi nel bosco.
Ed ecco il colpo di scena: un secondo quadrato di Svizzeri Impetuosi forza il fiume e travolge un cuneo di cavalleria imperiale. L’urto è devastante. I cavalieri arretrano in disordine, travolgendo la riserva imperiale: la Colunela è ora esposta, vulnerabile.
Nel cuore della mischia, un altro quadrato svizzero sfonda il fronte imperiale e distrugge il quadrato nemico, costringendo Lannoy alla fuga. È il caos. Il comandante scompare, e con lui l’ultima speranza di resistenza.
In preda al panico, gli imperiali cercano di riorganizzarsi, ma è troppo tardi.
Il quadrato svizzero falcia ciò che resta del cuneo e smembra la Colunela.
L’intero esercito imperiale cede, travolto dalla furia ordinata degli svizzeri. La ritirata è inevitabile.
SITUAZIONE DELLA CAMPAGNA
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